venerdì 15 luglio 2011

PRECARIO SARÀ LEI! - Beni comuni, stato sociale e lavoro dignitoso


Il risultato del referendum ci riempie tutti di gioia. Quello a mio parere più importante è stato quello relativo ai quesiti sull'acqua: mentre il ritorno al nucleare oggi (per un paese che l'ha abbandonato nel 1987) ed il legittimo impedimento erano dei rigurgiti del passato o dei deliri del presente che solo il nostro malconcio paese poteva produrre, la privatizzazione/svendita dei beni comuni è ancora qualcosa di attuale in Occidente.

Il risultato del referendum ha segnato l'inversione di una tendenza vecchia ormai circa trent'anni: un ciclo cominciato all'inizio degli anni '80 proprio con l'attacco diretto al mondo del lavoro ed al suo protagonismo e proseguito con la delegittimazione dello stato sociale, l'abbandono ed il degrado dei beni comuni. Negli ultimi trent'anni abbiamo assistito ad un dibattito politico che dava per scontata l'equazione secondo la quale da un lato pubblico voleva dire lottizzazione, clientelismo e sprechi e dall'altro privato era sinonimo di efficienza. Con quest'assunto tutto da dimostrare sono stati legittimati tagli allo stato sociale, riduzione degli investimenti pubblici in ogni settore (università, sanità, cultura, opere pubbliche etc.), privatizzazioni etc.

Tra questa gestione dei beni comuni e l'eclissi della figura del cittadino-lavoratore (caduta sotto i colpi della globalizzazione e della cannibalizzazione del capitalismo industriale per mano della finanza) c'è un evidente legame: dal secondo dopoguerra in poi tutto ciò che di buono in Occidente si è prodotto è stato il frutto delle lotte dei lavoratori e degli studenti. Non a caso la stessa egemonia politico-culturale è stata protagonista della svenduta dei beni pubblici, dell'attacco allo stato sociale e della precarizzazione del lavoro.

La resistenza opposta consapevolmente dai cittadini italiani alla svendita delle reti idriche dapprima con la raccolta delle firme e poi con il raggiungimento del quorum è il primo segnale di una crepa in quell'egemonia. Non possiamo che augurarci (e fare in modo) che sia solo l'inizio, un avamposto per nuove battaglie. La tutela dei beni comuni resta una battaglia di retroguardia se resta inalterato il contesto che la minaccia.


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da LINKREDULO di MERCOLEDÌ 15 GIUGNO - http://www.linkredulo.it/opinioni/2157-precario-sara-lei-beni-comuni-stato-sociale-e-lavoro-dignitoso.html

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