lunedì 12 settembre 2011

11/9/01: quasi un'epoca fa!



Per chi ha vissuto la propria adolescenza nei pressi dell’11 Settembre 2001 l’attentato alle Torri Gemelle ha rappresentato il battesimo della propria autocoscienza storico-politica. La sensazione predominante era quella di essere contemporanei a qualcosa di inequivocabilmente importante, di star attraversando un’epoca che si apriva con un fatto che offriva una chiave di lettura del presente che avrebbe permesso a chiunque, un domani, di dire “io c’ero”. Cominciare a capire di esser parte del mondo con un evento così terribile era allo stesso tempo inquietante ed esaltante. Silvia Avallone nel suo romanzo “Acciaio”, ambientato proprio nell’estate del 2001, ha meritoriamente raccontato quei momenti visti con gli occhi di ragazze e ragazzi spensierati di un’età compresa tra i 14 ed i 26 anni riuniti in un bar di paese, qualunquisti ma allo stesso tempo morbosamente incuriositi da quanto stava accadendo.

Le domande e le riflessioni sulla situazione internazionale non erano una novità in quell’estate cominciata a Genova: molti avevano già cominciato a confrontarsi e schierarsi sui temi sollevati dai No Global. L’11 Settembre travolse tutto e chiamò in causa tutti, anche i tantissimi che da Genova non erano stati lambiti in quella calda estate in cui impazzava “Tre parole”, una canzonetta inno della spensieratezza e del disimpegno. Ascoltarla oggi con la consapevolezza di quello che stava per accadere fa venire i brividi.

Ad un decennio di distanza sembra passato un intero secolo. Tanti sono gli eventi che hanno sconfessato la lettura egemone in Occidente di quei fatti e della reazione necessaria: il fallimento delle guerre in Afghanistan ed Iraq, la crisi economica che ha fatto traumaticamente scoprire all’Occidente come il proprio nemico sia al suo interno, la candidatura di Obama e la sua elezione (indipendentemente dal giudizio che si possa dare del suo operato) ed infine le rivolte nel mondo arabo (nonostante su di esse pesino proprio le incognite del fondamentalismo islamico).

In questa nuova epoca restano ancora aperte le sfide e gli interrogativi posti dall’11 Settembre: la convivenza tra culture diverse, le tensioni internazionali nate e rinfocolate da secolari disuguaglianze, l’iniquità di una globalizzazione non governata dalla politica e le spinte fondamentaliste ed identitarie che essa innesca. Ad esse però l’Occidente vi si accosta oggi meno sicuro di sé, ferito dalla sua stessa arroganza. E non è detto che sia un male.


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da LINKREDULO di DOMENICA 11 SETTEMBRE 2011 - http://www.linkredulo.it/opinioni/2246-11911-quasi-unepoca-fa.html

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