lunedì 6 dicembre 2010

Pensieri che un paese civile tiene lontano dalla testa di un laureando

da LINKREDULO di Martedì 30 Novembre 2010 - http://www.linkredulo.it/scuola-e-universita/1652-pensieri-che-un-paese-civile-tiene-lontano-dalla-testa-di-un-laureando.html

Laurearsi era nel secondo dopoguerra un momento di sicura emancipazione: i genitori di qualunque estrazione sociale facevano di tutto per permettere ai propri figli di conseguire l’agognato titolo di studio. La seduta di laurea era un momento di festa per tutta la famiglia che vedeva i propri sacrifici finalmente ripagati: il futuro era tutto in discesa. Ora purtroppo non è così: i subbugli che in questi giorni provengono dalla scuola e dall’università sono la testimonianza di una generazione a cui è stato scippato il futuro, la serenità e la voglia di pensarlo come un luogo in cui realizzare i propri sogni, stare meglio. Anche la seduta di laurea, per me ormai vicinissima, ha un sapore agrodolce: un ciclo di sacrifici, impegno, studio si chiude ma le incognite che incombono sul futuro sono talmente tante che fanno irruzione nella gioia.

Riconquistare il futuro per la nostra generazione passa principalmente dal rivendicare il valore dei propri sacrifici, fatti e da fare. Ecco un elenco dei pensieri che un paese civile dovrebbe tener lontano dalla mente di un laureando, un paese che dobbiamo impegnarci a costruire insieme, con quelle energie, quelle capacità e quelle forze che ci siamo costruiti senza che ci vengano riconosciute.

  • Forse scegliendo il mio percorso universitario non mi sarei dovuto far guidare dalle mie passioni!
  • Se avrò lontanamente voglia di fare ricerca dovrò necessariamente emigrare all’estero rinunciando a contribuire allo sviluppo del mio paese…
  • Quanto mi piacerebbe avere la possibilità di decidere il posto in cui vivere e non farmi trasportare in questo o quel posto dalle offerte di lavoro! Precario naturalmente…
  • Speriamo che chi leggerà il mio curriculum non lo scarti leggendo soltanto l’Università da cui provengo!
  • Ah, se papà, mamma o uno zio qualunque sedessero in posti chiave nel settore in cui mi piacerebbe lavorare!
  • Ah, se avessi scelto di studiare nel settore in cui papà, mamma o uno zio qualunque siedono in posti chiave!
  • Meno male che ho papà, mamma o uno zio qualunque che siedono in posti chiave nel settore in cui mi sono laureato!
  • A che serve l’Università pubblica se poi le aziende ti assumono solo se hai frequentato costosissimi masters?
  • Tra masters, stage, contratti part time, tirocini, etc., chissà se tra 5 anni riuscirò ad avere uno stipendio dignitoso ed un lavoro che mi piace…
  • E adesso rimettiamoci a studiare per accedere all’Ordine professionale.
  • Questi anni tra baronati, inefficienze e servizi carenti mi fanno quasi apparire la precarietà una prospettiva accettabile…
  • Da domani dovrò pensare solo a me stesso, conquistarmi ad ogni costo quel poco che il mercato del lavoro mi offre!