domenica 31 luglio 2011

La bella estate del Cavaliere

E siamo alla quarta estate dalla vittoria elettorale di Berlusconi del 2008. Sembrava inimmaginabile che il centro-destra italiano potesse riuscire in poco tempo a dilapidare un consenso che sembrava illimatato. Un giorno, quando si scriverà la storia d'Italia, molte pagine saranno dedicate a questi anni popolati da scandali, colpi di scena, tradimenti in ambito nazionale ed echi di eventi epocali provenienti da fuori confine.

Tra i momenti più travagliati della vita del governo ci sono sicuramente da annoverare le sue estati (tutte tranne la prima, quella del 2008), tutte animate da questioni capaci di travolgere irrimediabilmente il governo alla faccia del luogo comune che vuole il dibattito politico sotto l'ombrellone fatto di polemiche sterili e proposte pronte a insabbiarsi alla riapertura dei lavori parlamentari.

Questa specie di maledizione ebbe inizio nell'estate 2009, alla vigilia della quale Patrizia D'Addario in un'intervista al Corriere della Sera dichiarava di aver passato una notte a Palazzo Grazioli e di aver registrato delle conversazioni col Premier. Seguì di lì a poco la pubblicazione di queste intercettazioni ambientali ed un'estate al veleno in cui La Repubblica e l'allora segretario del Pd Franceschini non risparmiarono alcun colpo a Berlusconi su questa vicenda. L'estate 2009 invece si aprì con l'epurazione di Fini dal Pdl e la formazione dei gruppi parlamentari di Futuro e Libertà, mina vagante della coalizione ed all'epoca dotati della consistenza tale per far cadere il governo. Tutta l'estate la si passò a discutere quanto i finiani facessero sul serio nell'attesa di poterlo constatare alla riapertura del Parlamento.

Dopo il voto del 14 Dicembre 2010 che sancì la sopravvivenza del Governo anche senza i voti dei finiani sembrava che il cammino fosse in discesa per Berlusconi. La maledizione delle estati però ecco che non si smentisce e fa iniziare l'estate 2011, dopo la sconfitta alle elezioni ed ai referendum, con un voto parlamentare che spacca l'asse Pdl-Lega lasciando l'incognita dell'affidabilità dell'alleto più fidato, con un Pdl spaccato e, soprattutto, una situazione finanziaria di fronte alla quale la coalizione di governo sembra del tutto incapace di reagire.

Su questa fatalità che vede i momenti più incerti di questo governo cadere tutti d'estate possiamo scherzarci, chiamarla maledizione, farci le macumbe etc. C'è però da chiedersi, e qui il sorriso forse viene un po' meno, se di fronte a questioni così imbarazzanti (2009), intricate (2010) ed epocali (2011) Berlusconi non si fosse trovato quando il dibattito politico è sopito, l'opinione pubblica distratta ed il parlamento fermo quale ne sarebbe stato l'esito? Ad esempio, la sua assenza in questa fase di crisi della credibilità del nostro paese e di crisi delle borse europee non passerebbe così inosservata, quasi normale, se non fossimo in una stagione in cui siamo abituati a veder latitare la classe dirigente dalla scena pubblica che non passa dal gossip e dalle foto al mare con pargoli, consorti ed amici.


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da LINKREDULO di GIOVEDÌ 28 LUGLIO 2011 - http://www.linkredulo.it/opinioni/2223-la-bella-estate-del-cavaliere.html


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