sabato 15 ottobre 2011

Da bamboccioni a Indignados


Dall'autunno 2008 il mondo intero è cambiato: è stato un brusco risveglio che ci ha portato a rivedere completamente la percezione delle nostre vite, delle nostre scelte individuali e collettive. La pubblica opinione egemone, quella che non metteva in discussione lo strapotere dei mercati finanziari, le storture della globalizzazione, le misure di flessibilizzazione del mercato del lavoro, sorda alle critiche che provenivano da settori minoritari del mondo politico ed intellettuale, presentava l'era chiusasi così bruscamente come un'età dell'abbondanza, delle possibilità per tutti di realizzarsi e di realizzare i propri sogni. Le cose che non andavano erano evidenti, ma si tendeva a non vederle, attribuendo la responsabilità alla debolezza dei soggetti incapaci di adeguarsi allo spirito dei tempi cogliendone le opportunità. I giovani erano uno degli obiettivi principali di questa invettiva: 'sanno solo lamentarsi', si diceva, 'hanno avuto tutto senza sacrifici e non sono contenti'.

La sortita di una nobile figura come Padoa Schioppa che chiamò "bamboccioni" i giovani che restano in casa con i genitori fino a trent'anni e passa offre la misura di come questa visione abbia travalicato ogni confine: un'affermazione del genere te la puoi aspettare da un imprenditore rampante, da un intellettuale o politico di cultura neo-liberista, da un conservatore innamorato dei bei tempi andati e della forza delle generazioni passate, tempratesi nei sacrifici, ma non da un economista di area di centro-sinistra.

E' bastato che la percezione della direzione intrapresa dalle nostre società cambiasse ed ecco che la condizione giovanile è diventato di fronte all'opinione pubblica un fatto improvvisamente serio. Se non siamo in un'era dell'abbondanza, ma in quella di una crisi che sembra infinita, è legittimo pensare che le vittime principali di questa situazione saranno le giovani generazioni, quelle che vivranno nello stato e nelle società che verranno costruite con le scarse risorse oggi a disposizione. Oggi nessuno più si sogna di bollare i giovani come "bamboccioni" o di rivolgergli le sprezzanti parole che con tanta leggerezza per anni sono state usate. Anzi, dopo averli spogliati di ogni prospettiva oggi sono in tanti, a destra ed a sinistra, ma soprattutto in quella parte di società equidistante dal mondo politico, a sperare che siano proprio i giovani a segnare il cambio di rotta, in Italia ed in un'Occidente che pare incapace di reagire alle ferite che si è inferto.


-----------------------------------------------------------------------------------------------------------


da LINKREDULO di SABATO 15 OTTOBRE 2011 - http://www.linkredulo.it/politica/2303-da-bamboccioni-a-indignados.html


Nessun commento: