sabato 15 ottobre 2011

La legislatura dei 15 minuti di celebrità


Nessuno pensava che Andy Warhol con la celebre citazione "nel futuro ognuno avrà 15 minuti di celebrità" si riferiva alla XVI legislatura del Parlamento Italiano. Era cominciata con la più grande solidità: pochi gruppi parlamentari e quindi pochi capigruppo, pochi partiti, pochi ministri e sottosegretari. Se tutto fosse andato per il verso giusto sarebbero passati cinque anni in cui ci saremmo abituati ad ascoltare e vedere poche personalità, per tutti gli altri deputati e senatori non restava che lavorare nell'ombra, nelle commissioni, in aula o nei collegi senza finire nei titoli delle prime pagine dei giornali.

L'inizio di un andazzo strano è stata l'elezione a Presidente della Commissione di Vigilanza Rai di uno sconosciuto Villari, deputato Pd eletto con i voti della maggioranza ed indisponibile a dimettersi come richiesto dal suo partito. Per giorni non si è fatto altro che parlare del 'caso Villari' fino a quando poi la situazione è passata in secondo piano con l'elezione di Sergio Zavoli a Presidente.

Poi ci si sono messe di traverso le mille traversie della maggioranza: ci siamo prima abituati a conoscere tutti i finiani, stupiti nel vedere la loro resistenza al fascino berlusconiano e curiosi di capire fin dove si sarebbero spinti uno per uno. Bocchino, Briguglio, Granata e Angela Napoli sono diventate delle star, Moffa un'incognita, poi seguito da Urso, Ronchi. Berlusconi tentò di reagire dapprima a settembre dando il là alla creazione di un gruppo parlamentare in sostegno del governo. Affidò l'incarico di formarlo al segretario dei Repubblicani Francesco Nucara. Il tentativo fallì ma per qualche giorno non si parlò d'altro, il volto di Nucara passò in diversi Tg ed egli stesso si stupì del fatto che camminando per strada la gente lo riconoscesse.

Avvicinandosi il 14 Dicembre 2010 cresceva l'attenzione verso i finiani ed il tentativo di Berlusconi si rivolgeva altrove riuscendo a creare un gruppo parlamentare con i dipietristi Razzi e Scilipoti, tirando dalla sua parte anche il futuro sottosegretario Bruno Cesario (Pd). Nelle ore convulse della conta ci si chiedeva chi alla fine avrebbe votato la fiducia a Berlusconi contro la volontà del proprio gruppo, accendendo i riflettori questa volta su di sè: ci pensarano Mariagrazia Siliquini, Catia Polidori e Gianpiero Catone.

Fiducia ottenuta dopo uno strappo del genere equivale ad una normalizzazione della situazione? Macché! Era necessario allargare la maggioranza ed ecco che diventano sottosegretari persino alcuni di quelli che avevano votato la sfiducia il 14 Dicembre partecipando poi all'assemblea fondativa di Futuro e Libertà: Luca Belotti e Roberto Rosso. In questa fase di distinse per eccletismo Luca Barbareschi.

Ultimo round con la fiducia votata oggi. Non si parla d'altro che dei malpancisti del Pdl (denominati scajolani o pisaniani) o dei maroniani della Lega. Il loro dissenso rientra quasi integralmente, eccezion fatta per Fabio Gava e Giustina Destro che diventano i protagonisti della giornata insieme al Responsabile pentito Luciano Maria Sardelli ed ai 5 radicali. Nuovi nomi emergeranno dalle file dei maroniani, degli scajoliani e dei pisaniani in questa legislatura warholiana, ce n'è da star certi.

Per ora... ho dimenticato qualcuno? Si: Pionati, Brancher, Guzzanti, Calearo e chi più ne ha più ne metta.



da LINKREDULO di VENERDì 14 OTTOBRE 2011 - http://www.linkredulo.it/politica/2299-la-legislatura-dei-15-minuti-di-celebrita.html


Nessun commento: