sabato 25 febbraio 2012

Idv, Sel e Fds alle prese con l'opposizione a Monti (ed al Pd)


Continuiamo la nostra peregrinazione tra i partiti politici, i leaders e le loro condizioni dopo la nascita del governo Monti. Oggi affrontiamo la situazione della galassia del centro-sinistra esterna al Pd: Idv, Sel e Fds.

Di queste tre forze solo l'Idv è presente in Parlamento, la Federazione della Sinistra è l'unica a non aver fatto alcuna apertura di credito al governo Monti, Sel è l'unica che ha mire egemoniche sulla coalizione. Idv e Sel stavano lavorando ad un'alleanza organica con il Pd, la Fds no. Date queste premesse è facile intendere come la loro situazione sia profondamente diversa.

Idv. Ha votato la fiducia al governo Monti non senza porre da subito tutte le proprie riserve. Oggi è l'unica delle tre forze suddette a fare opposizione in Parlamento. L'alleanza con il Pd traballa ma sarà difficile per il partito di Bersani fare a meno serenamente dell'elettorato dipietrista, candidato ad ingrossarsi in questo periodo di opposizione parlamentare solitaria a sinistra. Inoltre, a differenza delle altre due forze, l'Idv ha un elettorato molto pragmatico che potrebbe accettare l'alleanza con il Pd che oggi sostiene Monti, a fronte di un programma chiaro e condivisibile. L'uscita di scena (?) che sembrava dover travolgere l'Idv al momento non sembra far paura.

Sel. Delle tre è la forza più in difficoltà. Sembra sempre più irrealizzabile l'ambizione di Vendola di vincere le primarie e rappresentare tutta la coalizione facendo da traino ad un ritorno massiccio della sinistra in Parlamento. Dovrebbe infatti essere leader di una coalizione in cui convivono partiti che sostengono Monti e partiti che gli si oppongono: compito la cui difficoltà è direttamente proporzionale alla durata del governo. Più questi durerà, meno saranno sufficienti le acrobazione retoriche di Vendola per dimostrarsi diverso dal governo Monti, ma non ostile al Pd che lo sostienei. Cresce l'indignazione sociale e l'opinione pubblica apprezzerà sempre meno gli equilibrismi e sempre più le parole nette: Sel rischia di essere stritolata da un lato dalle parole rassicuranti e dal richiamo al senso di responsabilità del Pd e dall'altro dall'intransigenza della Fds.

Fds. Ce n'eravamo dimenticati. Da un lato la sovraesposizione di Vendola, rafforzato da una capacità di leggere il presente e dall'agilità di una leadeship carismatica e vincente, dall'altro le liti interne, l'immobilismo figlio delle incertezze sul percorso politico da intraprendere verso le prossime elezioni politiche ci avevano fatto dimenticare di loro. Li ha fatti risorgere dapprima il sostegno dal primo minuto al poi sindaco di Napoli De Magistris (cosa che gli ha permesso di presentarsi come co-vincitori delle ammistrative del 2011), poi il governo Monti , i cui equilibri hanno fatto chiarezza sulla lettura che della crisi dà il Pd e sulle incognite del progetto vendoliano. Più il governo Monti dura, più la Fds può crescere, soprattutto se sarà in grado di proporre un progetto politico capace di superare il minoritarismo: cosa tutt'altro che facile.


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da LINKREDULO del 19/12/11 - http://linkredulo.it/giornale/politica/2439-idv-sel-e-fds-alle-prese-con-lopposizione-a-monti-ed-al-pd.html

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