sabato 25 febbraio 2012

L'empasse di Formigoni


È stato l'unico leader all'interno del centro-destra capace di crescere all'ombra di Berlusconi coltivandosi un profilo autonomo senza entrare in contrasto col capo. L'essere governatore della Lombardia per tanto tempo l'ha aiutato: al governo in periferia, ma nella periferia più ricca d'Italia, con la possibilità di mantenersi lontano dalla conflittualità della politica nazionale ma allo stesso tempo potendo dare prova di capacità di governo in un'ente importantissimo. L'organicità a Comunione e Liberazione ha fatto il resto: gli ha garantito un radicamento in un'ampia fetta dell'opinione pubblica vicina al centro-destra proteggendolo da faide interne.

Non è un caso che sia stato l'unico, qualche mese fa, a lanciare la sua candidatura a successore di Berlusconi in concorrenza ad Alfano, sostenuto proprio dal Cavaliere e dallo stato maggiore del Pdl. Il suo essere uomo del Nord gli permetteva di farsi portatore della continuità d'alleanza con la Lega che infatti aveva detto di volerlo sostenere in caso di primarie contro Alfano. L'attivismo telematico del governatore lombardo fugava gli ultimi dubbi e impensieriva non poco i suoi oppositori interni: l'ipotesi di una sfida contro un candidato sostenuto dalla Lega e da Cl, radicato in Lombardia e in tutto il Nord appariva cosa ardua.

Questa la situazione fino a qualche mese. Formigoni sembrava uscire indenne anche dalla sconfitta di Pisapia, dai personaggi folkloristici della sua maggioranza al Pirellone (vedi Nicole Minetti ed il Trota) e da qualche scandalo in Regione che coinvolgeva consiglieri della sua maggioranza ed ex-assessori.

Negli ultimi mesi però è cambiato il vento: via il governo Berlusconi, via la certezza dell'allenza Pdl-Lega. Formigoni sembra in una situazione di empasse simile a quella di Vendola: vuole essere leader di una coalizione che al momento non c'è. Potrebbe essere la carta giocata dal Pdl per rispondere alla Lega qualora quest'ultima decidesse di rompere definitivamente l'alleanza. In tal caso da essere anello di congiunzione col partito di Bossi, Formigoni dovrebbe sfidarlo sul suo stesso terreno, diventare più aggressivo (al pari di come fece Franceschini con l'ei fu “Sinistra Arcobaleno” nel 2008). Ma per ora non può vestire questi nuovi panni, sperando che la frattura si ricostruisca. Deve quindi assistere all'attivismo della Lega al Nord e nella sua Lombardia senza poter rispondere. Nel frattempo il tempo passa ed il “caso Ponzoni” (suo ex-assessore arrestato per appropriazione indebita, corruzione, concussione, peculato, bancarotta fraudolenta, violazione della legge per il finanziamento ai partiti e rivelazione del segreto d'ufficio) contribuisce ad incrinare l'immagine di amministratore virtuoso che Formigoni si era costruito col tempo.


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da LINKREDULO del 19/1/12 - http://linkredulo.it/giornale/politica/2467-lempasse-di-formigoni-.html

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